Ai piedi del Monte Oret, in una calda settimana di fine settembre, nelle sale del reparto di chirurgia dell’ospedale di Kalongo si è svolto un importante camp chirurgico, per offrire a decine di bambini e alle loro famiglie visite specialistiche e interventi chirurgici che garantiranno loro una migliore qualità di vita e un futuro più autonomo e dignitoso.
Grazie alla partecipazione della comunità, molte persone sono arrivate da villaggi lontani, con la speranza di ricevere cure e assistenza che fino ad allora non avevano mai ricevuto.
Il camp chirurgico si inserisce nell’ambito nel progetto You Are Not Alone - salute inclusiva per la prevenzione e la cura delle disabilità visive, motorie e mentali - 012590/09/3 [1] finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) con due obiettivi principali: eseguire interventi chirurgici e formare fisioterapisti e chirurghi sul campo.
Organizzato al Dr Ambrosoli Memorial Hospital il camp si è svolto in collaborazione con l’ospedale CoRSU, un ospedale specializzato nella riabilitazione delle persone con disabilità.
Un’équipe di dieci professionisti dell’ospedale CoRSU, formata da chirurghi ortopedici, chirurghi plastici, assistenti sociali, fisioterapisti, infermieri e tecnici ortopedici hanno lavorato fianco a fianco all’equipe medica dell’ospedale di Kalongo. Uniti dalla volontà di offrire cure specialistiche e di qualità a decine di famiglie, che potranno finalmente sperare in un futuro diverso.
Durante il camp sono stati eseguiti 59 interventi chirurgici, di cui 35 ortopedici e 24 di chirurgia plastica. Alcuni pazienti sono stati trasferiti all’ospedale CoRSU per interventi più complessi, che non potevano essere eseguiti a Kalongo.
Ma non si è solo operato: ben 71 bambini con disabilità sono stati visitati, altri sono stati medicati e riceveranno presto solette per le scarpe e sedie a rotelle fatte su misura.
I due ospedali hanno lavorato in completa sinergia: da un lato l’ospedale CoRSU ha fornito medicinali essenziali, materiale chirurgico e attrezzature, fondamentali per il successo dell’iniziativa; dall’altro, grazie alla disponibilità di quattro sale operatorie a Kalongo, i bambini e le loro famiglie sono stati accolti e assistiti al meglio.
Non sono mancate le criticità, come una connessione internet debole, interruzioni saltuarie di corrente elettrica e altre difficoltà tecniche che sono state risolte grazie alla collaborazione, all’impegno e alla capacità di adattamento delle équipe mediche.
[1] https://www.fondazioneambrosoli.it/disabilita-in-uganda-il-progetto-you-are-not-alone/