Intervista al Dr. Logwee, ginecologo all'ospedale di Kalongo

Abbiamo intervistato il Dr. Emmanuel Logwee, medico ginecologo al Dr Ambrosoli Memorial Hospital dal 2024; grazie alle sue competenze e alla sua dedizione è oggi punto di riferimento nel reparto di maternità e ginecologia.

Dr Ema, perché ritiene che l'ospedale di Kalongo sia così importante per le donne del distretto di Agago?

Non è fondamentale solo per il distretto di Agago, ma anche per quelli vicini, come Kotido, Gulu e Lira. A volte arrivano pazienti che sono state operate in altri ospedali e che vengono qui per un secondo parere, perché hanno sentito parlare bene di Kalongo. Vengono per avere maggiore chiarezza. Inoltre, quando altri centri sanitari hanno bisogno di strumenti più avanzati, spesso si rivolgono a noi. Siamo molto fortunati a lavorare qui e lo sono anche le madri, perché qui ricevono sempre assistenza. Credo davvero che abbiamo salvato molte vite.

Secondo lei, quali sono le principali esigenze delle donne e delle madri che vivono qui?

Una delle esigenze più importanti riguarda i servizi per la maternità e la salute dei neonati, che qui offriamo. Tuttavia, molte donne devono affrontare difficoltà economiche che incidono direttamente sulla loro salute. La maggior parte delle volte, durante gli incontri del martedì in cui analizziamo i casi di mortalità materna o perinatale, scopriamo che oltre il 90% dei decessi è legato al ritardo nel cercare assistenza medica. E quando analizziamo i motivi dei ritardi nel cercare assistenza, spesso emergono vincoli economici.

Qual è il vero punto di forza dell’ospedale?

Direi la tradizione che abbiamo costruito nel tempo. Una tradizione fondata sulla missione e sulla visione dell’ospedale, a cui siamo fedeli: servire con umiltà e dedizione, mettendo sempre al centro la cura del paziente.

Cosa significa per lei lavorare all'ospedale di Kalongo?

Per me è un sogno che si avvera. Vede, possiamo dire che sia sempre stato il mio posto. Quando ho iniziato questa professione mi sono riproposto che, se avessi finito, avrei voluto lavorare con chi ne aveva più bisogno, in regioni in cui nessuno specialista è disposto a lavorare. Quindi per me è davvero gratificante lavorare qui perché vedo madri che hanno realmente bisogno. Ed è bello far parte della soluzione ai problemi che hanno.

 

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