Cari amici,

eccomi qui a Kalongo, felice e orgogliosa di esserci e di vivere questi momenti di celebrazione dei 60 anni di attività della St. Mary’s Midwifery School, nata quando qui ancora c’era solo un piccolo dispensario medico con il tetto di paglia.

Sessanta lunghi e travagliati anni che hanno cresciuto e formato generazioni di ragazze, consegnato alla vita giovani madri e migliaia di bambini, cambiato il destino di innumerevoli vite.

Padre Giuseppe, guardando lontano, l’aveva certamente immaginato 60 anni prima, quando decise di posare la prima pietra e di creare quella che è oggi diventata un’eccellenza nella formazione medica.

Mentre osservo le studentesse incedere fiere e orgogliose, bellissime nelle loro uniformi per il giorno più importante, cantando traboccanti di gioia, mi chiedo cosa ne sarebbe di loro, di questa affollata comunità, se non ci fossero l’ospedale e la scuola di ostetricia, che oggi continuano a formare le loro competenze, sostenendo un nuovo approccio alla professione e alla vita. Loro, le nostre ostetriche, in questi anni hanno formato me, che appartengo a quel mondo che pensa di tutto sapere e tutto conoscere, offrendomi un altro punto di vista, la loro visione del mondo, capisaldi da non dimenticare mai. Gratitudine, passione professionale, tenacia fino e oltre i propri limiti.

Provo a fatica a immaginare Kalongo senza tutto questo. Compito impossibile. Kalongo è questo, questa scuola, quest’ospedale che cura ed è laboratorio di formazione. Difficile, precario, ostinato e tenace nel bene, nell’affrontare emergenze, trovare soluzioni. Qui come nei villaggi più sperduti di questo territorio. Quando manca tutto ci sono loro, le ostetriche della Midwifery School, nella notte, senza luce, a volte senza neppure guanti e i più semplici “attrezzi del mestiere”. Hanno le loro abili mani, sono state formate a gestire lo stress e a sviluppare la creatività per trovare una soluzione. Sempre. Perché bisogna fare l’impossibile per salvare la vita della mamma e del bambino.

Oggi l’Uganda è un Paese che corre e ha registrato negli ultimi decenni una costante crescita economica e sociale. Ma l’Uganda non cresce tutta allo stesso modo. Ci sono aree, come Kalongo, che sono prive d’infrastrutture, presidi sanitari, accesso all’acqua. L’ospedale e la scuola di ostetricia svolgono un ruolo vitale per chi vive in questo distretto. Quanti bambini, quante mamme, quante famiglie devono il loro futuro all’opera di padre Giuseppe.

Puntare al miglioramento della qualità dei servizi, all’eccellenza nella formazione specialistica: questo devono fare l’ospedale e la scuola per continuare ad assistere il maggior numero di persone. Una sfida concreta che richiede grande impegno. Noi ci siamo. La Fondazione c’è, perché ci siete voi che credete che le cose si possano e si devono cambiare. Con piccoli passi, giorno dopo giorno, anni dopo anni.

Grazie!

Giovanna Ambrosoli

Il 24 ottobre 2019 torna il tradizionale appuntamento con la Charity Dinner organizzata da Fondazione Ambrosoli nella suggestiva cornice di Villa D’Este a Cernobbio. Un’occasione per ritrovarsi con chi ci sostiene e crede nei valori della Fondazione, e per condividere risultati e progetti.

“Sguardi su Kalongo”, questo il titolo scelto per questa edizione che celebra il 60° anniversario della Midwifery School, la scuola di ostetrica fondata da padre Giuseppe Ambrosoli e per la quale ha dato la vita.

Fondazione Ambrosoli ringrazia le aziende che contribuiscono ogni anno a rendere questo evento speciale.

Con il sostegno di:

Si ringraziano:

 

CI SALVERANNO I BAMBINI

Domenica 15 settembre, ore 11.30

Triennale, Salone d’Onore - Milano

(ingresso libero fino esaurimento posti)

 

L’occidente invecchia e non sa attuare politiche di immigrazione per ridare vigore ad una civiltà al capolinea. I paesi emergenti, poveri, ma giovanissimi non sono in grado di valorizzare questa crescita demografica e trasformarla in un elemento di ricchezza. Insieme a quella ecologica, quella demografica è la grande emergenza del millennio.

Pier Luigi Vercesi, giornalista del Corriere della Sera, dialogherà con Giovanna AmbrosoliLetizia Mencarini, docente di demografia all'Università Bocconi, Letizia Napoleoni, economista e autrice di saggi.

Un momento di riflessione e di condivisione su un tema di estrema attualità e importanza per la nostra società. Un’occasione per far conoscere all'opinione pubblica, all'interno dell’evento organizzato dal Corriere delle sera  la realtà del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital a Kalongo e quanto facciamo grazie al vostro contributo.

Vi aspettiamo!

Negli ultimi tre mesi l'ospedale ha registrato un drammatico aumento dei ricoveri  per malaria: i dati a disposizione hanno registrato da maggio a fine agosto 1.589 casi di bambini sotto i cinque anni ricoverati in pediatria. Si è passati da 28 ricoveri ad aprile a 600 ad agosto. La situazione nel reparto di pediatria è davvero critica: ogni giorno una media di 150 bambini viene visitata e in caso di diagnosi positiva riceve la terapia antimalarica. Le piccole stanze del reparto che ospita 61 posti letto sono sovraffollate sia di giorno sia di notte, quando i bambini ricoverati e i loro familiari dormono all'interno.

L’ospedale sta dando una straordinaria prova di dedizione, resilienza e capacità di gestione dell’emergenza, ma il numero dei pazienti che si ammalano di malaria non diminuisce ed è necessario uno sforzo enorme e senza sosta da parte del personale dedicato.  I medicinali iniziano a scarseggiare: nonostante le forniture del Governo Ugandese, l’ospedale si ritrova spesso senza scorte e deve sostenere autonomamente le spese per l’acquisto del medicinale e del materiale sanitario necessario.

Un altro segnale preoccupante arriva dai risultati dei trattamenti: stanno aumentando i casi di resistenza ai farmaci per la cura della malaria, che non fanno che accrescere il costante sovraffollamento dei reparti.

 Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Il tuo dono, grande o piccolo che sia, è essenziale. Ci aiuterà a offrire a tutti, e sempre, assistenza professionale e terapie essenziali per sopravvivere.

 GRAZIE!

Anche Famiglia Cristiana con noi a Kalongo in questa importante occasione.

Il giornalista Luciano Scalettari di Famiglia Cristiana ci ha accompagnato a Kalongo per raccontare, attraverso il suo bellissimo reportage, le celebrazioni per il 60° Anniversario della scuola di ostetricia e "l'ospedale dei miracoli" come  definisce nel titolo del reportage, il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital.

Prendersi cura di una donna incinta è una cosa meravigliosa perché l’ostetrica è la prima a dire alla madre che è incinta di un altro essere umano, la prima ad ascoltare il battito del cuore, la prima a ricevere quella vita fra le mani con amore, la prima a dire alla madre il sesso del bambino, la prima a congratularsi e ringraziare la madre per avere portato un’altra vita nel mondo”. Sr Carmel Abwot

Celebrare la scuola di ostetricia di Kalongo significa celebrare non solo un’istituzione ma anche tutte le donne e le mamme ugandesi che grazie alla formazione sono riuscite a crearsi una professione affermando il proprio ruolo sociale. Questo il grande valore della Midwifery School, la scuola voluta da padre Giuseppe e per la quale ha dato la vita. Un progetto lungimirante che contribuisce allo sviluppo di questo Paese. In Uganda, più di una donna su cinque di età compresa tra i 15 e i 49 anni subisce un qualche tipo di violenza nel corso della sua vita. Le violenze di genere possono avere conseguenze devastanti per la loro vita: si ritrovano molto spesso ad affrontare gravidanze indesiderate, aborti praticati in condizioni non sicure e il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

Ecco perché la nostra scuola svolge un ruolo importante non solo come risposta concreta e sostenibile al problema dell’elevato tasso di mortalità materna infantile in Africa, ma anche come concreto sostegno alle donne nell'affermazione del proprio ruolo sociale.

La formazione, infatti, lavora a 360° sul rafforzamento della figura femminile, incoraggiando la donna a raggiungere la propria autonomia, emancipandosi dalla figura maschile e dalle pressioni sociali della comunità di appartenenza che ancora oggi non le riconosce il diritto allo studio e alla salute.

Nel ringraziare di cuore Famiglia Cristiana e il nostro compagno di viaggio Luciano Scalettari, vi lasciamo alla lettura del reportage.


La Fondazione Ambrosoli ha ricevuto dalla Conferenza Episcopale Italiana un importante finanziamento - erogato grazie ai fondi dell’8x1000 - per l’attività del reparto maternità, la formazione di medici e ostetriche e la ristrutturazione delle abitazioni del personale che vive e lavora al  Dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo.

Obiettivo: contribuire a sostenere le cure mediche per le donne in gravidanza e garantire loro parti sicuri con progetti che da un lato assicurano l’accesso ai servizi sanitari di cura e prevenzione; dall'altro contribuiscono a promuovere la formazione medica locale, rispecchiando quella che è da sempre la missione di Fondazione Ambrosoli.

La costruzione di nuovi alloggi per lo staff e l’accessibilità ad acqua potabile e servizi igienici   garantirà un alloggio dignitoso a tutto il personale dell’ospedale riducendo il turn over e garantendo la continuità e la professionalità dell’assistenza fornita. 

CEI finanzierà inoltre 34 borse di studio per ostetriche diplomate e una borsa di studio per la laurea in ostetricia, e la borsa di studio per il futuro pediatra dell’ospedale, il Dr. Maurice Okao, già medico impegnato nella pediatria di Kalongo.

Per le sue capacità e la sua dedizione,  il Dr. Okao è stato scelto dalla Fondazione Ambrosoli per il Master Triennale in Pediatria presso l’Università di Makerere a Kampala.

Investire sulla formazione e lo sviluppo professionale del personale locale, garantendo sostenibilità e qualità, è un nostro prioritario impegno.

Un grazie di cuore dalla Fondazione Ambrosoli e da Kalongo alla CEI per essere al nostro fianco nel sostenere il grande lavoro dell’ospedale investendo sulle risorse di questo Paese.

60° anniversario Midwifery School di Kalongo

Un grazie di cuore a quanti hanno voluto celebrare con noi questo importante anniversario.

Il video-documentario del filmaker Giulio Tonincelli, vincitore di numerosi premi, che racconta la giornata di un’ostetrica a Kalongo. L’emozione e un inno alla vita a Kalongo 

All'ombra del Monte Oret, nella terra di Acholi, nell'Uganda settentrionale, Patricia studia come ostetrica. Aiuta le neomamme a superare il dolore fisico e l'immensa emozione del parto. A Kalongo, questo villaggio sperduto, non c'è anestesia ma non manca mai il conforto della voce di un'ostetrica e la dolce rassicurazione della sua compagnia.

Attraverso gli occhi e le parole di Patricia, Giulio Tonincelli, filmaker, cattura gli attimi intensi della vita a Kalongo, raccontandoci la giornata di un’ostetrica. Questi “angeli custodi” che la St. Mary Midwifery School del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital forma per assicura continuità medica al reparto di Maternità dell’Ospedale e autonomia professionale alle giovani donne ugandesi, contribuendo allo sviluppo del ruolo sociale della donna quale importante strumento di empowerment femminile.

Formare un’ostetrica in Uganda significa innanzitutto istruire una donna. Una donna istruita è una donna più sana e indipendente, capace di prendersi cura di sé, dei propri figli e della comunità. Alla St. Mary Midwifery School un’ostetrica non impara solo a diventare competente ed efficiente, ma anche a prendersi cura della salute e del benessere delle madri e dei loro bambini.

Ogni mio lavoro nasce dalla curiosità e dalla voglia di scoprire contesti e culture lontane da quella in cui sono nato e cresciuto. Con Jessica Pepper Peterson, amica e fotografa che mi ha fatto incontrare la Fondazione, sentivamo il bisogno ed il dovere di raccontare la piccola realtà di Kalongo e il contesto difficile in cui vivono tante donne, madri e ostetriche. Questi luoghi e le persone incontrate, vissuti in prima persona, hanno fatto sbocciare in noi sensazioni uniche che abbiamo cercato di raccontare nel nostro lavoro. La sincerità e la bellezza dei sorrisi, l'umiltà di piccole azioni quotidiane e il pensiero positivo al di sopra di ogni condizione è un insegnamento ed un esempio da condividere. La scuola, quindi la conoscenza, come recitava suor Carmel è la strada che porta alla libertà e le ostetriche, prima di tutto donne, hanno un ruolo fondamentale non solo per Kalongo o per l'Uganda ma per il futuro del nostro mondo!”, ci racconta Giulio Tonincelli 

Giulio nelle sue varie avventure professionali ha lavorato a New York nello studio del fotografo Steve McCurry e in diverse produzioni con registi come Luca Guadagnino e Edoardo Gabbriellini. Ha inoltre partecipato a progetti con numerose ONG attraversando Siria, Turchia, Palestina, India, Uganda, Bolivia, Cile e Argentina.

Il suo ultimo film Happy Today è stato selezionato in diversi festival del circuito Oscar viaggiando dagli Stati Uniti al Giappone. Tra i vari riconoscimenti ha vinto il premio “Location Negata” all’Ischia Film Festival ed è stato in selezione ufficiale tra i cortometraggi che concorrono al David di Donatello 2019.

Una performance teatrale e canora che omaggia due icone: Alda Marini e Mia Martini

Teatro dal Verme 10 giugno 2019 – ore 18.30 – 20.30 

“In occasione del 60° anniversario della St. Mary’s Midwifery School di Kalongo siamo felici ed onorati di poter partecipare con il nostro contributo teatrale a questa giornata di sostegno alla Fondazione Ambrosoli che si occupa di rendere possibile l'attività del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital e della scuola di ostetricia. Riteniamo che il prezioso lavoro di questo progetto sia un bene non solo per la città di Kalongo in Uganda ma per tutta l'umanità”

Arianna Scommegna, Sandra Zoccolan, Matilde Facheris, Virginia Zini, Giulia Bertasi e Mell Morcone  - Atir Teatro Ringhiera di Milano

Arianna Scommegna dal Magnificat di Alda Merini, alla fisarmonica Giulia Bertasi

Le brucianti parole di Alda Merini raccolte nel libretto Magnificat suscitano una vibrante interpretazione da parte di Arianna Scommegna che sa restituire tutta la carnalità, intimità e la sorprendete immedesimazione della poetessa nei panni della Vergine Maria.

Nel Magnificat di Alda Merini, l’umanità di Maria fa emergere una potente contraddizione: la vastità del divino sa trovare spazio in un corpo, e per giunta nel corpo di una ragazzina. Così incontriamo lo spavento e la speranza, lo sgomento e lo stupore, il dubbio e la certezza di quella che sarà la madre di Dio. Questo contrasto trova il suo compimento nell’accettazione del Mistero. La poesia di Alda Merini, nelle parole di Maria, riesce a far coesistere lo smarrimento presente, il ricordo dell’innocenza passata e la dolorosa consapevolezza dell’avvenire. Maria è, nel medesimo tempo, se stessa, la ragazzina che era e la madre di Dio che sarà. Un cortocircuito vertiginoso e inafferrabile. Ed è proprio della grande poesia consentirci di scorgere questo incomprensibile.

Sandra Zoccolan, Matilde Facheris, Virginia Zini un omaggio a Mia Martini, al pianoforte Mell Morcone

Una delle voci femminili più belle ed espressive della musica italiana caratterizzata da una fortissima intensità espressiva: “Una voce con il sangue, con la carne”.

Tre attrici cantanti cercano di restituirne la grandezza e la fragilità con un racconto variegato che spazia dalle sue splendide canzoni, dalle più conosciute ai gioielli più nascosti, fino a ricordi personali. Mia Martini era un’anima mediterranea, calda, solare ma sembra averla sempre accompagnata uno strano senso di solitudine. Un racconto in musica e parole di una delle voci più intense delle musica italiana. Un omaggio. Un ritratto. Un dono.

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