La battaglia più dura da vincere: contro la povertà per la salute dei bambini. Gli occhi dei bambini di Kalongo parlano.

I piccolissimi s’incuriosiscono e mi corrono in braccio per tirarmi la barba e i capelli, qualcuno tra i più grandi ancora si spaventa della pelle bianca e allora lo faccio visitare dal dr. Maurice, abbastanza nero da non destare preoccupazioni!

Ho sempre pensato che la pediatria è bella perché la grande maggioranza dei bambini guarisce e torna presto a ridere e a giocare. Questo è vero in Italia ma anche nel cuore dell’Africa, a Kalongo, perché la gran parte di loro torna davvero a sorridere felice. Però qui, rispetto a qualunque paese occidentale, le percentuali di morbilità, di mortalità o di esiti gravi a distanza, sono ancora molto, troppo alte.

Confesso la grande sofferenza di fronte a quei casi, davvero numerosi, di bambini che potrebbero essere curati se solo ci fossero le risorse economiche.

Mi riferisco alle cardiopatie congenite, a vari problemi ortopedici che si tramutano in disabilità gravi, all’idrocefalo, alle nefropatie, a tante malattie ematologiche.

Di fronte a questa realtà il pensiero va spesso a padre Giuseppe e a tutti quelli che hanno sostenuto quest’opera, a padre Egidio e agli altri padri e suore comboniani, alle suore africane, ai numerosi volontari che non si sono arresi mai, che hanno affrontato momenti difficilissimi, che hanno messo a repentaglio la loro vita, o che l’hanno donata, come padre Giuseppe, contribuendo a lasciare una realtà migliore. E non mi riferisco solo a migliori possibilità di cure per alleviare le sofferenze delle persone, soprattutto agli ideali e alla fede che hanno trasmesso queste persone a chi ha avuto la fortuna di incontrarle.

Per questo ai bambini di Kalongo auguro di trovare un’assistenza sanitaria sempre più adeguata, com’è diritto di ogni bambino nel mondo, ma soprattutto, auguro loro di sapere raccogliere questa grande eredità di amore e di solidarietà per costruire un Uganda migliore e un mondo più giusto. Sono certo che sapranno farlo!

Da inizio ottobre 2017 il Dr. Tito Squillaci si trova in missione a Kalongo, accompagnato dalla moglie Nunziella, per condurre un intenso programma di formazione del personale locale del reparto di pediatria e per avviare il nuovo reparto di neonatologia dell’ospedale. Già dirigente medico del reparto di pediatria dell’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, il Dr. Squillaci sin dalla specializzazione in pediatria ha partecipato a numerose missioni di cooperazione allo sviluppo in Sierra Leone, Malawi e anche in Uganda a Kalongo, dove lavorò da gennaio 1983 ad aprile 1985, proprio accanto a Padre Giuseppe.

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